VINI MARCHIGIANI

SCOPRI I VINI DELLA REGIONE MARCHE

Alle volte bisogna allentare la presa e godersi la vita un sorso alla volta. Questo i marchigiani lo sanno bene, infatti sono custodi e degustatori di eccezionali vini.

Le pianure e le colline marchigiane trovano in loro incastonati vitigni che come rubini e smeraldi impreziosiscono la qualità della vita. Questa magnificenza può solo generare altra meraviglia

I NUMEROSI VINI MARCHIGIANI

Le Marche sono una regione all’infinito anche nell’enogastronomia. Questa magnificenza può solo generare altra meraviglia. I più importanti vitigni sono 9 alla quale si aggiungo due tipologie meno conosciute che è giusto citare

Santa Maria Nuova Borgo delle Marche Ancona Marchigiano centro storico

I VINI DELLA REGIONE MARCHE

Una storia di vinificatori, cantine e cantinieri

Mappa vini marchigiani vitigni regione marche cartina infografica

Di fatto oltre i vitigni visti nella cartina, esistono anche:

  • Garofanata: il suo nome deriva dalle vaghe note di garofano bianco della bacca. Questa tipologia di vitigno si sta riprendendo lentamente da un’estinzione quasi certa. La garofanata è da poco entrata a far parte del Registro Nazionale di varietà di vite, in quanto rimane comunque un vitigno autoctono delle Marche, più precisamente di Ancona ed Ascoli Piceno. Proteggere e sostenere questa varietà di vitigno è un impegno alla salvaguardia della biodiversità della regione.
  • Incrocio Bruni 54: il Professore Bruno Bruni creò questa varietà mixando insieme Verdicchio e Suavignon, da cui viene il nome “incrocio”, mentre il numero 54 si riferisce al 54esimo tentativo sviluppato per ottenere questo risultato. Questo vitigno viene notevolmente influenzato dal luogo dove viene coltivato.

Questi vitigni sono ancora una volta la viva testimonianza di quanto la regione marchigiana abbia tutte le varietà di bellezza e stupore. Siamo certi che un itinerario gastronomico, vagando tra colline, spiagge, monti, piccoli borghi e peculiarità regionali, possano rivelarti nuove emozioni anche facendoti riscoprire te stesso. Troverai affascinante anche l’aria che si respira godendo dei migliori paesaggi.

Ora però cediamo la parola ai veri protagonisti di questo escursus: i vini marchigiani. Nessuno più di loro può raccontare le Marche riassumendole in ogni singola goccia. Tutta la storia, l’essenza degli aromi e le usanze a portata di calice. Brindiamo a questa regione ed incominciamo questo percorso di scoperta:

CASTELLI DI JESI E MATELICA

VERDICCHIO

Il Verdicchio è stato premiato nel 2022 come miglior vino bianco italiano. In particolar modo facciamo appello ad una principale produzione, ovvero il Verdicchio dei Castelli di Jesi ( che da anni mantiene la DOC) , anche se, di grande rilevanza, è anche il Verdicchio di Matelica. Un vino bianco ben strutturato, dall’animo gentile grazie al suo aroma di fiori bianchi, frutti gialli ed agrumi, ma tenace grazie al suo inconfondibile retrogusto di mandorla amara. Spavaldamente alcolico e dal color giallo paglierino, questo vino rimane ideale per tutta la cucina marinara: dagli antipasti con cruditè, alle zuppe di pesce fino alle grigliate. A far parte della famiglia del Verdicchio troviamo:

  • Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG: questa bottiglia si appropria del nominativo “riserva” per merito, in quanto invecchia per 18 mesi di cui 6 in bottiglia. Vale la pena attendere per un risultato che promette profumi intensi di agrumi e frutta gialla matura con cenni di vaniglia e miele. In un corpo persistente e complesso, spiccano i sapori minerali e sapidi, tipici dei terreni dai quali provengono. Nel finale non ci sono sorprese, solo l’inconfondibile retrogusto amarognolo che ci conferma il nome di Verdicchio. Possiamo trovare un abbinamento di successo con paste ripiene, sughi mediamente corposi, carne bianca e pesce alla griglia.
  • Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG sottozona Classico: questa bottiglia ci regala l’intimità di una zona ben precisa. Il termine “classico” vuole indicare che le uve utilizzate provengono dall’originale e più antica zona di produzione del Verdicchio. Questa bottiglia sa sprigionare tutta la sapidità, la mineralità e la freschezza dei territori marchigiani. Mantiene le caratteristiche del Verdicchio, pertanto è adatta a piatti di pesce o carni bianche, paste ripiene e sughi mediamente corposi. Per un risultato ancora più giovane e fresco ti esortiamo a provare il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC sottozona Classico.
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi classico Superiore DOC: un giallo paglierino direttamente dai Castelli di Jesi. Al naso possiamo già capire la complessità degli aromi che si intrecciano nel calice. I fiori di acacia e di sambuco si intersecano alle note di frutta bianca ed ai cenni terrosi ed erbacei. La sapidità è la marcia in più in un sapore equilibrato, strutturato e fresco.
  • Verdicchio di Matelica DOC: la nostra attenzione si sposta dai Castelli di Jesi a Matelica. La differenza sta nella posizione dei vitigni: nel caso dei Castelli di Jesi sono più vicini al mare, mentre quelli di Matelica sono circondati dagli Appennini. Questa differenza metterà l’accento sulle note minerali del Verdicchio. Il colore giallo paglierino ci concede ancora una volta un retrogusto di mandorla. Facendo un passo indietro possiamo goderci una morbidezza avvolgente che sfocia quasi in un caldo ampio, succoso, secco e persistente. Un vino bianco che non resta indifferente al palato così come non lo rimane al naso grazie ai suoi sentori di frutta, fiori e tocchi erbacei. Una bottiglia per chi ama i vini importanti dalla buona struttura, Ideale per chi apprezza sorseggiare un buon vino assieme ad un pesce spada o a un rombo alla griglia.
  • Verdicchio di Matelica Riserva DOCG: questa bottiglia contrasta l’acido ribelle della gioventù con un invecchiamento che rende il vino più equilibrato, complesso ed armonioso. Secondo il disciplinare, 18 mesi sono quelli necessari affinchè questo prodotto diventi degno di nota. Il famoso retrogusto amarognolo lascia la scena alla mandorla tostata, al cedro e al miele. Anche la freschezza si attenua per portarci ad un’esperienza più calda ed avvolgente.
  • Verdicchio di Matelica DOC passito: c’è sempre spazio per il dolce… E per chi lo accompagna. Alla nostra lista di Bacco non poteva mancare un Verdicchio passito. Lasciati coccolare da un rassicurante giallo ambrato in un sapore amabile e dolce, vellutato ed armonico. Non mancherà l’inconfondibile retrogusto amarognolo, anche in questo contesto dolce. Uno spassionato consiglio? Abbinaci della pasticceria secca tipica regionale!
  • Verdicchio di Matelica DOC spumante: Terminiamo con una bella bollicina finale! Il giallo paglierino viene alternato dai riflessi verdolini ed in questa danza delle bollicine fini ritroviamo al naso un odore delicato,ma complesso. Sapido, armonico e fresco, è il calice perfetto per aperitivi e antipasti. Se si dovesse soffrire la distanza da questa bollicina si può sempre scegliere di continuare la sua degustazione per tutta la durata del pasto. Ogni bolla porta con sè la vita frizzante dell’unica regione al plurale, pronto ad unirti alle danze?

PICENO

 

ROSSO PICENO : la sua produzione comprende quasi tutta la regione in quanto per questa tipologia di vino si uniscono le uve dei vitigni Sangiovese e Moltepulciano. Anche il Rosso Piceno mantiene una DOC che protegge l’autenticità di 4 vini: Rosso Piceno Sangiovese, Rosso Piceno, Rosso Piceno Novello e Rosso Piceno Superiore. Questi vini hanno alle spalle una storia molto lunga pensando che le prime tracce furono lasciate dalle popolazioni picene che si insediarono dando poi nome al territorio.

Rosso Piceno DOC Sangiovese: la sua aroma è riconducibile a due frutti rossi in particolare ovvero le more ed i ribes. Il suo colore è un rosso rubino con delle sfumature violacee. Come per gli altri “Rosso Piceno” il suo sapore è intenso e corposo, ma allo stesso tempo rimane molto fine ed elegante. La sua particolarità, come suggerisce il nome, è che vengono usate prevalentemente uve del vitigno Sangiovese.

Rosso Piceno DOC: un colore rosso rubino intenso che sprigiona in sè tutte le note dei frutti rossi all’odore e al gusto. Un vino coerente in tutte le fasi della degustazione e soprattutto piacevole. Abbastanza impegnativo essendo un vino ben strutturato, così da poterlo portare nelle tavole accompagnato da carni importanti come arrosti o grigliate e selvaggina o anche vicino ad altrettanto importanti formaggi stagionati. Il Rosso Piceno rimane comunque elegante e fine nonostante la persistenza dei tannini che danno una certa corposità al vino.

Rosso Piceno DOC Novello: l’odore inebriante di fiori floreali con note di frutta rossa potrà farti innamorare. Il suo sapore rimane secco, ma armonioso. Anche questo vino con il suo intenso color rubino è ben abbinato a carni, arrosti e formaggi di media stagionatura. Come suggerisce il nome “Novello”, questo è un vino più giovane rispetto il classico Rosso Piceno.

Rosso Piceno DOC Superiore: un vino la cui produzione è limitata ad una piccola area a sud delle Marche. A differenza degli altri “Rosso Piceno”, questo è un prodotto invecchiato almeno un anno. L’invecchiamento del vino aggiunge il sentore di liquirizia e cacao a quello dei frutti rossi e della prugna. Il suo sapore è molto persistente, intenso e corposo. Lo si differenzia dagli altri per le sfumature lievemente aranciate presenti nel colore rosso rubino del vino. Il suo abbinamento ideale è con bolliti e minestre, salse leggermente piccanti, salumi e formaggi marchigiani come la casciotta d’Urbino o il ciauscolo o ancora la porchetta. Regge bene il confronto con piatti un po’ più strutturati ed anche con la piccola selvaggina.

Mappa vini marchigiani vitigni regione marche conero verdicchio lacrima passerina

OFFIDA

 

PASSERINA DOCG: un vino bianco fermo che trova come peculiarità il suo vitigno. Il vitigno Passerina, che sta man mano cadendo in disuso per via della fragilità agli agenti atmosferici, riesce a trovare spazio nelle colline marchigiane, protetto dal disciplinare dell’omonimo vino che ne prevede l’utilizzo. Le zone di Offida regalano a questo vitigno un suolo argilloso così come l’uva zuccherina ricavata regalerà un’importante nota acida al vino molto apprezzata. Un’esperienza fresca di sentori floreali e lievemente speziati con un retrogusto minerale sincero, questo è ciò che ci si aspetta da questo vino. La Passerina è piacevole, pronta ad essere sorseggiata in qualsiasi momento, sia per allietare giornate spinose, sia per enfatizzare gli sprazzi della bella vita. Si abbina molto bene ad antipasti, risotti e primi piatti delicati e a carni bianche. La ricchezza del suo colore leggero giallo dorato, saprà attenderti anche per 2-3 anni qualora decidessi di cecare il momento perfetto per stappare questa bottiglia.

PECORINO DOCG: anche questo vino vive sotto una denominazione DOCG e proprio i marchigiani sono i primi garanti della sua qualità. Le uve del vitigno Pecorino, utilizzate per la produzione di questo prodotto, vengono riscoperte e scelte dai contadini così da ottenere un vino dalle grandi caratteristiche. Il Pecorino gode di una notevole ed ampia struttura, un’acidità decisa, un discreto contenuto di alcool ed una persistenza importante. Rimarrai sorpreso dagli aromi che riesce ad evocare: i sentori di fiori gialli che vengono poi superati da note agrumate ed erbacee in particolare di maggiorana e timo. I profumi che richiamano non solo un bouquet floreale ed agrumato, ma anche il nespolo, la mela verde, il mughetto ed il cedro. Degustare il Pecorino significa passeggiare in un immenso prato ricolmo di profumi, colori e ricordi marchigiani. Questa bottiglia è un inno ad una complessità delicata che ti esorta a rallentare, a soffermarti per goderti la bellezza della vita in un colore giallo paglierino con sfumature verdine. Questo incredibile equilibrio a portata di calice saprà guidarti attraverso la propria melodia per poi concederti un finale appagante con un sentore di mandorla amara tutto da apprezzare. Efficace, fresco e beverino con note minerali, i confini degli abbinamenti che si possono fare con questo vino stanno solo nella tua curiosità. L’acidità e la freschezza lo rendono ideale a tavola con piatti di pesce ( anche pesce crudo ed ostriche), ma la sua rotondità e struttura lo vedono bene anche con formaggi, salumi, piatti elaborati di carne bianca e con il pesto vista la sua armonia con il basilico. Perfetto per chiunque voglia dedicarsi una coccola marchigiana.

COLLI MACERATESI

 

Queste zone sono uno scrigno protettore di ben 10 bottiglie diverse. Da cosa sono accumunate? Dalla DOC, nonchè le splendide colline che ospitano i vitigni preziosi che ci permettono di realizzare questi buonissimi vini seguendo il disciplinare. Per lo più si utilizza il vitigno Maceratino ( fino ad un minimo del 70%) che viene poi accompagnato da altre uve. Questi vini portano con loro tutta l’identità del territorio. Sono la cornice attorno al quadro pieno di sfumature armoniose delle Marche. Sono i dettagli che rendono grande l’opera già bella di suo. Ora però andiamo a vederli più nello specifico:

VINI FERMI

Colli Maceratesi DOC bianco: un vino decisamente vivace e fragrante. Questa è una bottiglia che non ama i tempi lunghi, di fatto, stapparla oltre l’anno dall’imbottigliamento potrebbe far perdere al prodotto la delicatezza dell’armonia dei propri profumi fruttati freschi vagamente agrumati. Il giallo paglierino con decise striature verdognole dimostrano quanto questo vino sia giovane e pronto ad essere degustato da subito. Il suo gusto secco lo rende amabile vicino a piatti di pesce, di carne bianca e a preparazioni poco strutturate, leggere e poco impegnative.

Colli Maceratesi DOC Ribona: ogni cantina dona il proprio tocco caratteristico a questa bottiglia. Possiamo dire che è sicuramente un vino complesso grazie ai suoi numerosi sentori di buccia di agrumi, frutta matura, fiori gialli e di vaniglia leggera. Importante è anche la nota minerale del vino che si pensa sia data proprio dal Mar Adriatico. Questi aromi fusi insieme danno vita al carattere sapido, secco ed armonico di questa bottiglia rendendola piacevole e caratteristica oltre che con una buona persistenza ed un buon equilibrio. Può accompagnare sia carne che pesce in piatti mediamente elaborati e strutturati e salumi e formaggi di media stagionatura.

Colli Maceratesi DOC rosso: le uve, secondo disciplinare, per questa bottiglia sono del vitigno Sangiovese ad un minimo del 50%, mentre la restante parte viene “presa” dagli altri vigneti marchigiani tra cui troviamo anche la Vernaccia. Questo vino rientra all’interno della famiglia dei “Rossi DOC dei Colli Maceratesi”, dove troviamo la sua versione giovane “Colli Maceratesi DOC rosso Novello”, la sua versione invecchiata “Colli Maceratesi DOC rosso Riserva” e la sua versione con vitigno Sangiovese in quantità maggiori “Colli Maceratesi DOC rosso Sangiovese”.  Un rosso rubino vivo e brillante, una sostanziosa quantità di tannini che proferiscono durezza e struttura, questo vino è semplicemente armonico e gradevole. Al palato rimane secco, asciutto e maggiormente duro rispetto la sua versione Riserva. Le note fruttate e floreali in un vino di struttura come questo lo rendono ideale a portate di carne abbastanza impegnative come arrosti, grigliate e/o porchette, salumi e a formaggi di media stagionatura. Se si vuole si può pensare anche di abbinarlo ad una tavola 100% made in Marche e quindi sbizzarrirsi con vincisgrassi, pizze di formaggio, conigli in porchetta e così via fino ad aver saziato stomaco e soprattutto anima.

Colli Maceratesi DOC rosso novello: il più giovane della famiglia. Mantiene quasi invariate le caratteristiche della bottiglia “Colli Maceratesi DOC rosso”. Semplicemente più giovane e di un rosso rubino ancora più brillante, tanto che l’intensità dei sentori fruttati e floreali risulterà lievemente più accentuata. Anche lui si abbina bene a piatti di carne sufficientemente impegnativi e a formaggi di media stagionatura. E perchè no, come salumi e formaggi possiamo scegliere ciauscolo e casciotta d’Urbino o un pecorino.

Colli Maceratesi DOC rosso riserva: questa bottiglia può attendere anche 2-3 anni l’occasione perfetta per essere stappata. L’invecchiamento riduce la quantità dei tannini rendendolo più equilibrato e morbido. Il rosso brillante lascia spazio al bordeaux e gli aromi fruttati e floreali si trovano a convivere con note di vaniglia, legno, spezie e semi tostati. Ciò lo rende un vino di una certa complessità. Il suo sapore sapido, secco ed armonico è comunque piacevole al palato e lo abbina bene a portate di carne importanti come arrosti e grigliate o meglio ancora a piatti della regione come i saltimbocca con pancetta alla marchigiana. Lo si può degustare anche in compagnia di selvaggina o di formaggi stagionati.

Colli Maceratesi DOC Sangiovese: a differenza delle altre bottiglie , le uve utilizzate per questo prodotto secondo disciplinare devono provenire all’ 85% del vitigno Sangiovese. Anche le sue caratteristiche richiamano molto gli altri vini della famiglia “Colli Maceratesi DOC rosso”, di fatto ritroviamo le stesse note fruttate e floreali, il colore rosso rubino e la consapevolezza di avere davanti un vino secco e asciutto, ma anche armonico e gradevole. L’esperienza con questa bottiglia migliora se accompagnata da formaggi di media stagonatura e carni come arrosti o grigliate.

VINI SPUMANTE

(H6) Colli Maceratesi DOC bianco spumante: morale a terra? Nulla che un buona bollicina non possa risollevare. Il giallo paglierino con sfumature verdine volge da sfondo a questa piccola danza di anidride carbonica… Bollicina dopo bollicina, ci si potrebbe incantare perdendo la cognizione del tempo. Solitamente una bottiglia di spumante stappata è sinonimo di festeggiamenti, gioia, convivialità che si tratti di compleanni, traguardi raggiunti o festività. Questo prodotto porta la conclusione perfetta ad ogni avvenimento importante. Questa bottiglia non è da meno, infatti lo spumante risulta al palato secco e fresco regalando al naso note floreali ed aria di festa. Un buon prodotto pronto ad essere condiviso con amici e parenti o anche solo per celebrarsi nel miglior modo.

Colli Maceratesi DOC Ribona spumante: un bouquet interessante di gelsomino, tiglio e rosa bianca con cenni fruttati ed agrumati, tutto questo a portata di bollicina. I riflessi verdognoli nel giallo paglierino dello spumante raccontano l’alta collina di Ribona dalla quale provengono. Il Maceratino, anche detto Ribona, è il vitigno che ci regala questo validissimo prodotto. Il perlage delle bollicine è fine, ricco e persistente. Il sapore ricco e fragrante non ti deluderà nel finale regalandoti in un modo del tutto equilibrato delle note di pompelmo. Una bottiglia che saprà stupirti sussurrandoti all’orecchio storie e paesaggi marchigiani

VINI SPUMANTE

 

Colli Maceratesi DOC

bianco spumante: morale a terra? Nulla che un buona bollicina non possa risollevare. Il giallo paglierino con sfumature verdine volge da sfondo a questa piccola danza di anidride carbonica… Bollicina dopo bollicina, ci si potrebbe incantare perdendo la cognizione del tempo. Solitamente una bottiglia di spumante stappata è sinonimo di festeggiamenti, gioia, convivialità che si tratti di compleanni, traguardi raggiunti o festività. Questo prodotto porta la conclusione perfetta ad ogni avvenimento importante. Questa bottiglia non è da meno, infatti lo spumante risulta al palato secco e fresco regalando al naso note floreali ed aria di festa. Un buon prodotto pronto ad essere condiviso con amici e parenti o anche solo per celebrarsi nel miglior modo.

Colli Maceratesi DOC Ribona spumante:

un bouquet interessante di gelsomino, tiglio e rosa bianca con cenni fruttati ed agrumati, tutto questo a portata di bollicina. I riflessi verdognoli nel giallo paglierino dello spumante raccontano l’alta collina di Ribona dalla quale provengono. Il Maceratino, anche detto Ribona, è il vitigno che ci regala questo validissimo prodotto. Il perlage delle bollicine è fine, ricco e persistente. Il sapore ricco e fragrante non ti deluderà nel finale regalandoti in un modo del tutto equilibrato delle note di pompelmo. Una bottiglia che saprà stupirti sussurrandoti all’orecchio storie e paesaggi marchigiani.

VINI PASSITI

Colli Maceratesi DOC bianco passito

un buon dessert deve poter godere della compagnia di un buon vino passito. Noi stiamo per proportene uno 100% Made in Marche. Ancora una volta vediamo come protagonisti i Colli Maceratesi, che, ospitando il vitigno Maceratino, ci regalano altra meraviglia e bontà. Una certa complessità, gli aromi di questo passito regalano un gusto dolce ed armonico che lo rendono perfetto anche con formaggi erborinati oltre che con dolci e biscottini. Un finale perfetto color giallo paglierino/dorato, una coccola dolce, un calice che può scaldarti il cuore.

Colli Maceratesi DOC Ribona passito

anche questa una bottiglia che racchiude tutta l’essenza delle colline dell’unica regione al plurale. Il suo colore giallo paglierino racchiude un sapore dolce ed equilibrato, sicuramente armonico, perfetto per essere affiancato a dessert e formaggi erborinati. Questo vino passito nasconde anche delle note eteree, ovvero dei sentori di idrocarburi, smalto, solventi dovuti alla fermentazione ed alla post fermentazione del prodotto.

SERRAPETRONA

 

Vernaccia di Serrapetrona DOCG

questa DOCG è riservata al vino spumante di Serrapetrona composto da uve del vitigno Vernaccia Nera ad un minimo del 85%. Questa produzione e questa denominazione è delimitata dal territorio di Serrapetrona, piccolo comune in provincia di Macerata, anche se si espande ai territori di Belforte del Chienti e di San Severino Marche. La spumantizzazione di questa bottiglia avviene grazie a 3 fermentazioni. Il metodo utilizzato per portare a termine la lavorazione del prodotto è lo charmat. Ma cosa aspettarsi da questa bottiglia? Il perlage sottile e persistente danza nel rosso rubino non troppo intenso. Ciliegie in confettura, frutta matura, fiori rossi secchi ed il sentore vinoso è ciò che racchiude questo incredibile e particolare vino regalatoci dalle Marche. I tannini sono poco pronunciati in un gusto morbido ed equilibrato che ci porta poi ad un finale amarognolo tipico delle uve utilizzate. Un vino perfetto ad una degustazione in solitaria senza bisogno di accompagnamenti. C’è anche da dire che al buon cibo e al buon vino è impossibile rinunciare, quindi, se si vuole, ti consigliamo, con la versione spumante secca, di osare con abbinamenti dal tono deciso come formaggi piccanti e stagionati, carni impegnative, bolliti salati e con la porchetta. Se invece il tuo desiderio è associarlo a delle pietanze che completino ed enfatizzino lo spumante dolce di Serrapetrona, ti suggeriamo la piccola pasticceria secca, dessert con frutti di bosco o marmellate di frutta rossa. Ti invitiamo non solo a provare questa nicchia regionale, ma a venire a scoprire questi piccoli paesini pieni di magia che ogni giorno ci regalano ricchezza attraverso cibo, vino, tradizione, cultura e paesaggi strepitosi. 

ESINO

 

VINI BIANCHI

Esino DOC bianco: questa demoninazione vige dal 1995 al fine di proteggere la produzione di questo determinato prodotto all’interno della specifica zona di Esino. Il Verdicchio è il vitigno utilizzato al 50% per questa bottiglia e la restante metà viene “occupata” dagli altri vitigni marchigiani. Questo vino giallo paglierino è la promessa di poter ritrovare tutta la regione in un calice. Le brezze marine sembrano influenzare bene il vitigno così poi da farci ritrovare quella freschezza anche nei vini. In particolare una bottiglia di Esino DOC bianco mi presenta come un bouquet floreali con sentori fruttati ed infine delle caratteristiche note di mardorla amara sul finale. Un’esperienza della regione a 360° in una chiave fresca, unica, gradevole, armonica e molto piacevole.

Esino DOC bianco frizzante: Se a tutta la freschezza, gli aromi floreali e fruttati e a quel sentore di mandorla amara aggiungessimo delle bollicine? Un successo assicurato! Questo vino frizzante è di buona struttura e d’importante sapidità e ben si sposa a tutti i piatti di pesce della tradizione delle Marche. Questo vino saprà raccontare anche le bellezze naturali della regione come ad esempio il fiume Esino, la cui zona è quella di riferimento nella denominazione DOC.

VINI ROSSI

Esino DOC rosso: e dopo aver visto dorate catenelle di bollicine, passiamo ad un rosso rubino intenso. Questa bottiglia è il risultato dei due vitigni Montepulciano e Sangiovese. Questo tipo di rosso viene associato alla zona di Esino per i  metodi di produzione tipici di quel territorio. Cosa aspettarsi da questo vino? Il suo sapore secco ma dai sentori fruttati sia al naso che alla bocca lo rendono armonico e caratteristico.

Esino DOC rosso novello: un giovane vino DOC Esino rosso rubino piacevole. I suoi aromi ricordano molto la fragranza della crosta di pane fresco. Il suo sapore secco ed armonico lo rendono ideale per portate di carne come arrosti e grigliate e per formaggi stagionati.

VINI SAN GINESIO

VINI ROSSI

San Ginesio DOC rosso: i vitigni Sangiovese (ad un minimo del 50%) e Vernaccia Nera (ad un massimo del 50%) si incontrano per dare vita a questo vino. Anche questo prodotto ha ottenuto una denominazione DOC e la sua zona di riferimento è San Ginesio, comune marchigiano nei Monti Sibillini. Il vino rosso di San Ginesio è un vino delicato, piacevole ed armonico. Rimane un vino lineare in tutte le fasi della degustazione senza sorprese, per questo motivo rimane gradevole al palato di molti. Un vino non adatto a chi ama le scalate delle montagne, ma a chi preferisce godersi la bella vista dalla baita. Se volessimo migliorare questa immagine già perfetta, potremo aggiungere dei formaggi di media stagionatura o delle grigliate o arrosti di carne.

VINI SPUMANTE
San Ginesio DOC spumante dolce: celebriamo i Monti Sibillini con una buona bottiglia di spumante. In particolare parliamo di una delle bottiglie DOC di San Ginesio. Viene prodotta con una grande quantità di uve provenienti dal vitigno Vernaccia Nera. Siamo abituati a vedere lo spumante di un colore giallo paglierino chiaro, ma non è questo il caso. Lo spumante DOC di San Ginesio si contraddistingue per il suo colore rosso rubino intenso e limpido. Le note di questo spumante sono fruttate, in particolare risalta molto la ciliegia, e vegetali, mentre il tocco aromatico lo fa il sentore vinoso che è importante e fine. Degustarlo significa avere un abbraccio dolce, morbido e caldo così come risulta al palato. Potresti decidere di portare a tavola della piccola pasticceria secca, anche se questo spumante si raconta da solo in modo totale. Di fatto è un vino che, grazie alla sua struttura, può essere degustato da solo senza il bisogno di accompagnamenti, anzi assaporarlo nella sua completezza senza altri gusti è la scelta migliore per comprenderlo a pieno.

San Ginesio DOC spumante secco: si sa, un po’ come la disputa tra panettone e pandoro, anche qui troviamo il bivio tra spumante secco e spumante dolce. Ad ognuno i propri gusti, noi per il momento ti portiamo alla scoperta della versione secca. La bottiglia racchiude le uve del vitigno Vernaccia Nera. Il colore delle uve utilizzate si riflette nello spumante rosso rubino intenso con riflessi violacei. Qui, a differenza della versione dolce, la nota vinosa dona un’importante aromacità. I sentori che si contraddistinguono nella complessità di questo spumante sono quelli di frutti rossi e quello di rosa canina. Le bollicine fini danzano in modo persistente in questo spumante. Il sapore logicamente secco rimane caldo e morbido al palato. Ritroviamo nei sapori equilibrati e piacevoli anche una buona freschezza tipica dello spumante. Questa bottiglia è perfeta per gli aperitivi, è infatti adatta anche a salumi e formaggi o piatti di media struttura

MORRO D’ALBA

LACRIMA DI MORRO D’ALBA DOC

Ecco a voi un’altra eccellenza regionale. Il nome Lacrima deriva dalle goccioline trasudate dagli acini d’uva del vitigno. La buccia esterna, anche se spessa, è molto fragile e durante la maturazione spesso accade che si rompa. Le goccioline fuoriescono da queste rotture e somiglierebbero proprio a delle lacrime. Da questa visione romantica nasce questa bottiglia. Un vino semi-aromatico giovane, questo significa che è preferibile consumarlo in tempi brevi vista la sua bassa presenza di tannini, ma al contrario potrebbe stupirti dopo l’invecchiamento. Le note di rose e di viola in un piacevole sfondo di frutti di bosco rimbalzeranno nelle tue papille gustative concedendoti un gusto piacevole, morbido e caratteristico della regione. Ad un vino importante, un importante accompagnamento, ti consigliamo portate di carni come arrosti o grigliate oppure salumi e formaggi di media stagionatura. Regge bene il confronto anche con zuppe di pesce dal sapore deciso. Questo vino ti saprà sussurrare all’orecchio tutte le bellezze del territorio ed i segreti della bella vita dei marchigiani, vieni a scoprirlo nelle nostre cantine!

ZONA DEL METAURO

BIANCHELLO DEL METAURO DOC

A donarci questo prodotto sono i vigneti che si estendono dal Mar Adriatico verso l’interno, lungo le dolci sponde del fiume Metauro. Il vitigno utilizzato è il Biancame per un minimo del 95%, mentre nel restante 5% spesso si ha una leggera contaminazione toscana con l’uso delle uve provenienti dai vigneti di Malvasia. Il basso grado alcolico del Bianchello del Metauro lo rende un vino beverino e decisamente fresco, adatto ad essere sorseggiato nell’arco di tutta la giornata ( ci raccomandiamo, sempre con scrupolo e giudizio). Un profumo fruttato intenso leggermente iodato lo rende ideale nelle lunghe giornate estive, preferibilmente mentre si gode della vista dello spettacolare litorale marchigiano. La grande freschezza si unisce alla buona sapidità appartenente a questo vino così da presentarsi con un corpo equilibrato e piacevole. Il momento migliore per stappare questa bottiglia lo si ha durante aperitivi o in presenza di antipasti di pesce, fritture saporite, carni bianche e piatti non troppo strutturati. Si può dire, però, che questo sia un vino a tutto pasto, pronto ad accompagnarti ogni qualvolta senterai la necessità di un sorso di freschezza marchigiana.

COLLI PESARESI

I colli pesaresi ospitano immense vastità di vigneti formando dei ricchi paesaggi mozzafiato. Grazie allo scrupoloso lavoro dei vinificatori e degli enologi, da queste meravigliose e curate terre, si ricavano più di 25 bottiglie. Queste etichette vengono protette dalla denominazione DOC che vuole salvaguardare il terrirorio e le sue eccellenze. I pensieri, i problemi e le preoccupazioni si dissolvono nello stupore di questi paesaggi, dove il verde delle colline si fa ancora più intenso. Andiamo, un calice alla volta, a scoprire insieme questi rappresentanti della bella vita:
Colli Pesaresi DOC Biancame: un vino che parla del proprio vitigno. Il Biancame viene utilizzato ad un minimo dell’85% in questa bottiglia. Un giallo paglierino dai sentori fruttati e floreali, in particolare fiori bianchi, preannuncia un gusto secco e fresco, piacevole ed armonico. Nessuna sorpresa, è un vino ideale alla routine di tutti i giorni. La sua massima espressione si compie se accompagnato a piatti di pesce, dagli antipasti e dalle zuppe alle grigliate.
Colli Pesaresi DOC bianco: in generale, le bottiglie dei Colli Pesaresi DOC di vini bianchi rispettano quella che sembrerebbe essere la scaletta delle caratteristiche marchigiane per queste bottiglie. Nessuna cosa improvvisata, se si parla di questo vino le caratteristiche son ben note. Gli aromi, che si uniscono in questa impresa coerente color giallo paglierino, sono fruttati e floreali. Il gusto è secco, fresco e decisamente piacevole. L’armonia di questo vino ci racconta la semplicità e la purezza della vita marchigiana, fatta di grandi caratteristiche racchiuse in tante piccole etichette di vino diverse. Come concludere al meglio questo piccolo percorso marchigiano? Abbinando un vino DOC dei Colli Pesaresi bianco alle tipiche prelibatezze marinare della regione.
Colli Pesaresi DOC rosato (o rosè): tra un giallo paglierino ed un rosso rubino intenso troviamo il giusto compromesso. Il rosato dei Colli Pesaresi prevede l’utilizzo del vitigno Sangiovese ad un minimo del 70%. La percentuale alcolica non è alta, rendendo questa bottiglia ideale per antipasti o carni bianche. Lasciati compiacere dal rosa cerasuolo che al naso rimane delicato e vinoso. Anche questo vino rimane coerente allo scenario delle Marche, perciò possiamo definire il suo sapore caratteristico, secco, armonico e fresco. Un rosato delicato da assaporare al fine di regalarsi un momento leggero e di benessere per l’anima.
Colli Pesaresi DOC rosso: eccoci con l’ennesima garanzia delle caratteristiche della regione. Il suo colore è un rosso rubino con lievi riflessi violacei, ereditato dalla lavorazione delle uve del vitigno Sangiovese ad un minimo del 70%. I sentori sono fruttati, in particolare sentiamo ribes, visciole in confettura e more di rovo. Ci sono anche aromi floreali di violetta e garofano e note erbacee sul finale, che poi ritroviamo in parte nel gusto. In bocca risulta equilibrato con una buona presenza di tannini e una buona struttura. Il finale ci regala una fragranza fruttata e speziata tendente al dolce. Tutto da provare assieme a portate di carne come arrosti e grigliate (ad esempio agnello, tagliate di manzo, faraona etc…) e formaggi di media stagionatura.
Colli Pesaresi DOC Sangiovese: a differenza del classico rosso, la percentuale del vitigno Sangiovese utilizzato è più alta, fino ad arrivare ad un minimo del 85%. La restante parte viene addolcita dal Montepulciano. Questo vino, al contrario della sua versione riserva, è giovane. Questa caratteristica aggiunta alla bassa presenza di tannini lo rendono beverino, non troppo pesante ed adatto anche alle calde giornate estive se servito fresco. Gli aromi… Il tripudio perfetto di frutta rossa: lamponi, ciliegia fresca e fragole. Nel retrogusto possiamo percepire una piacevole nota acida. Nel riassunto possiamo definire anche questo vino secco, armonico, caratteristico e delicato. Un prodotto tutto da scoprire indipendentemente dalla stagionalità della vostra visita nelle Marche.
Colli Pesaresi DOC Sangiovese novello: il più piccolo della famiglia Colli Pesaresi DOC Sangiovese. Le uve del vitigno Sangiovese utilizzate sono ad un minimo del 85%. Troviamo anche qui un rosso rubino, sinonimo ancora una volta, viste le caratteristiche principali dei rossi regionali, di sentori floreali e di frutta rossa. Un sapore secco ed armonico, poco alcolico così da poter stappare la bottiglia anche nelle calde e lunghe giornate estive. Grigliate, arrosti, salumi e formaggi di media stagionatura possono considerarsi buoni amici di questo vino vista l’armonia che si crea quando li si mette nella stessa tavola.
Colli Pesaresi DOC Sangiovese riserva: il “nonno” della famiglia nonchè il più vecchio della cerchia Colli Pesaresi DOC Sangiovese. L’invecchiamento proferisce un’interpretazione nuova aggiungendo complessità all’armonia del vino. Degustandolo possiamo notare non solo la ciliegia, l’amarena, la mora, i fiori rosa e la vaniglia speziata, ma anche il cuoio, il tabacco e la cannella oltre a dei sentori lievemente ferrosi e terrosi. Si presenta delicato e morbido al palato anche grazie al calore del vino, successivamente un’esplosione di frutta, spezie e fiori invade la bocca supportata dai tannini e dall’acidità. Tutta l’esperienza viene conclusa da sensazioni terrose e questo spiega la struttura e l’eleganza di questo prodotto. Come abbinare questo “signorotto”? Via libera a grandi portate, piatti untuosi, piccanti, grande selvaggina, arrosti, grigliate e formaggi stagionati. I giovani potranno pure portare freschezza e nuovi germogli insidiandosi nelle solide radici della regione, ma chi meglio degli “anziani”, che hanno costruito tutto ciò di cui ora noi godiamo, può raccontare la storia ed insegnarci ad amare le Marche? Assolutamente nessuno! Vieni a scoprire le emozioni dell’unica regione al plurale ed incomincia il viaggio con un buon bicchiere di vino.
⦁ Colli Pesaresi DOC spumante: il fare sbarazzino di una bollicina convince ad una pausa anche i più frenetici. In questa bottiglia giallo paglierino troviamo delle bollicine fini e persisitenti. Dal sapore delicato e fresco, secco e sapido, saprà convincerti che vale la pena passeggiare e godersi il viaggio piuttosto che correre dietro alla velocità della vita. Questo spumante non lo vediamo solo con i dolci, ma può accompagnarti durante tutto il pasto. Il meglio di sè sa esprimerlo con antipasti ed apertivi.
⦁ Colli Pesaresi DOC Trebbiano: per questo prodotto chiediamo un prestito alla regione limitrofa. Di fatto per realizzare questa bottiglia si utilizzano uve toscane del vitigno Albanella ( Trebbiano toscano) ad un minimo del 85%. Un vino giovane che aggiunge alle note di fiori bianchi e fruttate anche quelle erbacee così come si possono notare dei riflessi verdognoli nel giallo paglierino. Un vino che sa comportarsi all’interno della bocca rimanendo secco, armonico e con una buona sapidità. Provalo con le specialità marinare regionali come le alici a scottadito o il brodetto di pesce.
(H5) VINI DEL BORGO FIORENZUOLA DI FOCARA
⦁ (H6)Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero: il vitigno per questo prodotto non è originario marchigiano, bensì è francese. L’Italia trova comunque modo di coltivare questa tipologia di uve soprattutto nel Friuli, nel Trentino-Alto Adige, nel Veneto, nella Toscana e nella zona Pavese oltre il Po. Si utilizza questo vitigno per produrre eccellenze italiane come il Franciacorta. Le Marche hanno voluto trasformare con il proprio tocco queste uve in un prodotto che possa comunque raccontare le tradizioni e le usanze della regione. Così nasce la categoria “Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero”. La produzione in particolare viene associata e protetta dalla denominazione DOC nella zona di Fiorenzuola di Focara, piccolo borgo medievale, in provincia di Pesaro, che si presenta come uno sperone roccioso a strapiombo del Mar Adriatico. Questo vino marchigiano si mostra delicato, secco ed armonico con un’importante presenza di tannini. Gli aromi sono quelli della piccola frutta rossa. Questo liquido afrodisiaco rosso granato si abbina bene a portate di carne arrosto o grigliata o formaggi di media stagionatura.
⦁ Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero riserva: ecco la risposta per chi non vuole rinunciare alla consumazione di vino rosso invecchiato. L’asticella del disciplinare sulla quantità di uve Pinot Nero si alza: di fatto se nelle altre bottiglie è del 85% minimo, qui la troviamo ad minimo del 90%. Troviamo un rosso granato in una chiave delicata. Le note sono quelle di piccoli frutti rossi, fiori e spezie molto lievi. Gli aromi speziati sono il frutto dell’invecchiamento in botte. Il vino è di buona struttura, persistente ed armonico. Al palato rimane morbido, caldo ed avvolgente. Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero riserva è adatto a grandi portate di carne, selvaggina e formaggi stagionati.
⦁ Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero spumante: delle bollicine fini e persistenti che potranno accompagnarti dall’aperitivo al dolce a fine pasto. Il vitigno utilizzato ad un minimo del 90% è il Pinot Nero. Il colore giallo paglierino tendente al dorato, reso brillante dalle bollicine, nasconde un gusto fresco, secco, sapido e delicato con dei richiami floreali. Uno spumante piacevole che racconta di come le Marche riescono a prendere delle materie prime provenienti anche fuori dalla regione per renderle proprie e trasformarle in pura ricchezza. Vieni e scopri il minuzioso lavoro delle nostre aziende.
⦁ Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero vinificato in bianco: non è inusuale ritrovare in questa bottiglia, color giallo paglierino tendente al dorato, delle note di frutti rossi come mirtilli e ribes, vista la sua lavorazione ottenuta da uve rosse del vitigno Pinot Nero. Quegli aromi vengono contaminati però da fragranze più fresche di frutta dolce come l’albicocca o la pesca. A completare la complessità di questo vino dei cenni di pepe bianco. Questo insieme poi si presenta al palato come un vino piacevole, secco e con buona sapidità. Adatto a portate di pesce di ogni tipo anche se si prediligono i secondi ad i primi piatti.
⦁ Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero vinificato in bianco riserva: all’olfatto caretteristico, piacevole, lievemente fruttato, al palato sapido secco ed armonico. Parliamo di una versione invecchiata della bottiglia “Colli Pesaresi DOC Focara Pinot nero vinificato in bianco”. Questo sicuramente aggiunge complessità al vino regalandogli note più particolari grazie al processo di “riposo” più lungo. Rimane indiscussamente adatto a piatti di pesce come antipasti, griliate, zuppe e brodetti e cotture al forno.
⦁ Colli Pesaresi DOC Focara rosso: la piccola zona di Focara si prende cura del vitigno Pinot Nero dai tempi di Napoleone. Il clima fresco concede ai vigneti uno scenario ideale al fine di crescere nel miglior modo. In questa bottiglia, c’è da dire, però, che il Pinot Nero non è l’unico protagonista, di fatto troviamo anche il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon e Merlot. Questo ci mostra quanta premura ci sia nella scelta delle materie prime per creare un prodotto di qualità con caratteristiche ben specifiche. Il vino rosso rubino ci lascia sentori della piccola frutta rossa e qualche cenno di rosa. A livello gustativo coerente, buona corposità, i tannini sono presenti,ma non invasivi rendendo la degustazione piacevole ed armonica. Il suo gusto secco lo rende ottimo accompagnato a formaggi dimedia stagionatura, carni grigliate e arrosto.
⦁ Colli Pesaresi DOC Focara rosso riserva: eccoci arrivati all’ultima bottiglia della DOC Focara. Stiamo parlando di un vino che riposa in botti francesi per 12 mesi. Frutti e fiori rossi, ecco cosa racconta questo prodotto. Si presenta con un buon corpo ed un afferrato equilibrio. I tannini presenti rimangono morbidi lasciando essere vino piacevolmente fresco e secco. L’invecchiamento lo rende perfetto per portate di carne anche strutturate, arrosti, grigliate, selvaggina e formaggi stagionati.

VINI DI MONTE SAN BARTOLO

Monte San Bartolo è un promontorio naturale che spezza il litorale adriatico. Il Parco naturale del Monte San Bartolo protegge non solo il promontorio, ma anche colline che emergono tra le sabbiose e strette spiagge marchigiane. La natura ed il clima ci regalano delle Marche tutte da vivere e da assaggiare. Ecco quindi elencati i 4 vini che rappresentano con orgoglio questi territori:
Colli Pesaresi DOC Parco naturale Monte San Bartolo Cabernet sauvignon: le colline del Parco naturale del Monte San Bartolo ospitano il vitigno Cabernet Sauvignon che secondo disciplinare prevede l’85% delle uve totali di questo vino. Tra le pietre preziose presenti nella regione, troviamo anche questa bottiglia rosso rubino. L’olfatto subito potrà notare i frutti rossi maturi e delle note erbacee di foglia di pomodoro. Non si può attendere per degustarlo… e allora morbido, piacevole, sapido e caldo. La struttura è buona ed i tannini sono presenti, ma non invasivi. Il carattere di questo vino, che rispecchia l’appartenenza del Cabernet sauvignon, è forte e deciso. Selvaggina aromattizata, carni rosse e bianche e formaggi stagionati sono perfetti per accompagnare questo vino.
Colli Pesaresi DOC Parco naturale Monte San Bartolo Cabernet sauvignon riserva: il vitigno Cabernet Sauvignon utilizzato ad un minimo del 85% è originario di un dipartimento francese. I marchigiani accolsero questa tipologia di uve e le scoprirono nel periodo della dominazione napoleonica. Presi da questo “obbligo” o “incarico” decisero di rendere questo duro lavoro qualcosa di piacevole, armonico e caldo. Ha una sua complessità, data in parte dal fatto che sia una riserva. Ritroviamo la frutta rossa matura, la marasca (varietà specifica di ciliegia), la ciliegia, le note floreali di viola e geranio ed infine le note speziate di vaniglia, cannella e tabacco. Un vino sicuramente corposo ed elegante come un bel vestito indossato in una grande occasione. In bocca si comporta in modo equilibrato, intenso e persistente. Può definirsi un valido alleato delle grandi portate di carni bianche e rosse e della selvaggina e formaggi stagionati.
Colli Pesaresi DOC Parco naturale Monte San Bartolo Sangiovese: torniamo a giocare in casa con il nostro amato vitigno Sangiovese con un utilizzo minimo del 85%. Oltre al vitigno tornano anche quelle che sono le caratteristiche più forti dei vini regionali. Ritroviamo il colore rosso rubino ed un odore delicato e caratteristico di frutti rossi. Al gusto risulta armonico e secco. Come potersi godere le Marche? Percorrere le colline, passeggiare lungo le spiagge, respirare l’aria fresca delle montagne? Stappa una buona bottiglia di vino come questa e provala con portate di carne arrosto o alla griglia e con formaggi di media stagionatura.
Colli Pesaresi DOC Parco naturale Monte San Bartolo Sangiovese riserva: 85% è la percentuale minima di uve Sangiovese per questo prodotto. Un vino complesso, ideale con grandi portate di carne, selvaggina e grandi formaggi stagionati. I sentori di frutta rossa matura lasciano spazio ance agli aromi di cuoio, tabacco, vaniglia e cannella. Si ritrovano anche dei sentori ematici e terrosi. A differenza di un vino che non ha subito invecchiamento in botte, questa bottiglia sprigiona dei sentori più particolari che parlano di tradizione e delle antiche usanze riportate e rinnovate fino ad oggi. Ottimo se abbinato con secondi piatti untuosi, strutturati, speziati e saporiti.

 

VINI DEL BORGO RONCAGLIA

Colli Pesaresi DOC Roncaglia bianco: questo prodotto racchiude la bellezza di tre vitigni: Pinot Nero, Trebbiano Toscano e Chardonnay. Come adornare al meglio i tuoi menù di pesce? La risposta è questo vino giallo paglierino, limpido e brillante. Un’esplosione delicata di frutta fresca e decise note agrumate oltre che minerali. L’intensa freschezza viene supportata dalla piacevole sapidità che si nota specialmente nella parte finale della degustazione. Questo vino racconta la brezza provieniente dal mare che risale e attraversa i vigneti prendendosi cura delle viti.
⦁ Colli Pesaresi DOC Roncaglia bianco riserva: ritroviamo i tre protagonisti Pinot Nero, Trebbiano Toscano e Chardonnay nella loro ” versione invecchiata”. All’armonia delle note di frutta fresca si aggiungono cenni di frutta secca come ad esempio la nocciola. Si presenta in scena con un sapore delicato, piacevole. Gli antipasti, zuppe e secondi di pesce potranno essere avvolti da un sapore sapido, secco ed armonico.
⦁ Colli Pesaresi DOC Roncaglia Pinot nero: come ci suggerisce il nome, il vitigno utilizzato è il Pinot Nero ad un minimo del 90%. la DOC è stata creata nel 1972 e comprende il sottozona di Roncaglia e rappresenta una delle aree vitivinicole più importanti della regione Marche. Tranquilli, i vostri secondi piatti di carne ed i vostri formaggi di media stagionatura non soffriranno la solitudine se accompagnati da questo piacevole rosso granato. Elegante con il suo delicato carattere, possiamo pensarlo come un bouquet fruttato che volge da sfondo ad un’importante cerimonia. Un valzer degustativo secco e armonico con tannini presenti anche al sapore.
⦁ Colli Pesaresi DOC Roncaglia Pinot nero riserva: il rosso granato di questo vino è il risultato della lavorazione di uve del Pinot Nero ad un minimo del 90%. Possiamo notare una buona struttura ed equilibrio. L’acidità piacevole ma decisa ci accompagna verso un finale dalle note di piccoli frutti rossi. Tra i protagonisti ritroviamo sicuramente l’amarena e la viola. I sentori freschi, grazie al riposo in botte, volgono verso forme più complesse e definite. La quantità dei tannini che si ritrovano nel vino ci portano ad abbinamenti con secondi piatti di carne, formaggi di media stagionatura e risotti.
⦁ Colli Pesaresi DOC Roncaglia Pinot nero vinificato in bianco spumante: la sottozona di Roncaglia aveva bisogno della sua bollicina fine e persistente. Indossare questa catenella giallo dorato / giallo paglierino in una veste di vetro bombato farà sprigionare la freschezza, la sapidità, il sentore di fiori bianchi e l’armonia di una degustazione frizzante. Per tutta la durata di un pasto, o anche con un aperitivo se si volesse giocare in anticipo, potrai scegliere questa bottiglia dal sapore secco ma caratteristico. Lascia che ogni singola bollicina di questo spumante ti sussurri i segreti marchigiani.
⦁ Colli Pesaresi DOC Roncaglia Pinot nero vinificato in bianco: uve del vitigno Pinot Nero ad un minimo del 90%. Avendo vinificato le uve in bianco, possiamo goderci questo vino giallo paglierino intenso. I sentori che concorrono sono quelli di frutti esotici, mandorla verde e sambuco alla quale si aggiungono note sulfuree. Ha una buona presenza alcolica ed in bocca si mostra fresco e accattivante. In questo prodotto dal gusto armonico e secco, la sapidità passa il testimone alla nota amara nella parte finale. Assolutamente da provare con piatti di pesce di tutte le portate e con i risotti. Questa è una corsa di aromi che si può compiere senza versare neanche una goccia di sudore, serve solo la consapevolezza di aver fatto il sacrificio di godersi la vita attraverso un calice.
⦁ Colli Pesaresi DOC Roncaglia Pinot nero vinificato in bianco riserva: eccoci giunti al termine dell’itinerario nel sottozona di Roncaglia. Termineremo con un colore giallo paglierino intenso di un vino invecchiato. La frutta esotica, la mandorla verde ed il sambuco trovano spazio a note più speziate,di fatto possiamo ritrovare anche l’anice stellato. La presenza alcolica è ancora buona, ma del tutto piacevole. Aggiungi alle tue portate di pesce un tocco delicato e caratteristico all’olfatto e sapido, secco ed armonico al palato. Prova questo vino anche con risotti di terra, potresti stupirti del confronto! Non sempre le scelte più ovvie sono quelle più sorprendenti. Questa è una lista che vuole spronare marchigiani e non ad ampliare gli orizzonti verso nuove anche improbabili scoperte. Venite a conoscere a 360 ° la cultura delle Marche e fateci sapere!!

CONERO

Ci prendiamo un minuto per omaggiare il Monte Conero, da secoli custode di meraviglia. Parliamo di questa piccola punta di diamante incastonata che spezza il litorale marchigiano. Il “caput mundi” dei sirolesi, degli anconetani e dei cameranensi che amano esplorare e mettersi in gioco consapevoli che al loro ritorno questo piccolo promontorio di paradiso li accoglierà come una vera e propria madre. Il Monte Conero, la cui forma ricorda un cane che riposa sdraiato, porta sul dorso dolci colline cullate e custodite dalla brezza marina. Questa frescura diventerà poi caratteristica distintiva degli eccellenti prodotti trasformandosi in qualità organolettiche. In questo territorio troviamo il “Parco Naturale del Conero”, uno dei parchi naturali più significativi della regione. Sono mille i percorsi che si possono intraprendere alla scoperta di questo scrigno, dal trekking ad itinerari enogastronomici. Ora vi parleremo di una delle produzioni più importanti del territorio.

ROSSO CONERO DOC: una garanzia della bellezza dei borghi marchigiani. Sia nell’età giovane che in una fase più matura, questa bottiglia sa sprigionare il meglio di sè portando il degustatore in un viaggio verso le radici di appartenenza dei vigneti, ovvero il Monte Conero. Questo prodotto sprigiona una sua complessità. Ritroviamo in modo deciso i frutti rossi all’olfatto che si amplificano poi al palato e notiamo anche delle note speziate. Questa è una visione di una versione giovane con tannicità pungente. Con il passare del tempo queste note così decise cedono il posto ad un’anima più dolce e morbida e la frutta diventa quasi confettura. In generale, però, possiamo dire che, che sia giovane o invecchiato, rimane di buon corpo, asciutto, secco, pulito, elegante nella sua vinosità. Il Rosso Conero è la prova che il territorio del Monte Conero ci regala non solo le uve del Montepulciano ( utilizzate ad un minimo del 85%), ma anche carattere al prodotto. Il fare asciutto e pulito lo dobbiamo in parte all’habitat dei vigneti e questa caratteristica lo rende ideale per carni rosse, salumi, formaggi mediamente stagionati, primi piatti e passatelli. Un promotorio tutto da degustare, un vino tutto da scoprire… Ancora dubbi? Le Marche sono il regalo più grande che puoi farti!

Santa Maria Nuova Borgo delle Marche Ancona Marchigiano borgo
SCOPRI I BORGHI PIù BELLI DELLE MARCHE

FATTI AFFASCINARE DAI NOSTRI TERRITORI

Cingoli, Poggio San Vicino, Apiro, Santa Maria Nuova, Filottrano