filottrano

LA CITTA’ DELLA SARTORIA

Sulla sommità del Monte Circe a 631 mt. s.l.m. si trova Cingoli che, grazie alla sua posizione panoramica sul territorio marchigiano, è denominata il “Balcone delle Marche” e rientra tra i Borghi più belli d’Italia e nel Club delle Bandiere Arancioni.

la città della moda

Una storia millenaria ed un distretto della moda dove cultura e imprenditoria si fondono per creare prodotti tessili unici

Tra campi di grano e di girasoli distesa tra le dolci colline del Conero sorge Filottrano, città della sartoria. Un distretto tessile ma anche un borgo ricco di storia e di arte

Distesa sulle dolci colline del Conero sorge la città di Filottrano il cui centro storico è raccolto all’interno delle mura castellane, tra le strette vie del centro incontrerete scorci suggestivi sulle valli circostanti e luoghi che sussurrano storie di un passato lontano.

IL BORGO DI FILOTTRANO

Dal medioevo alle professionalità tessili di oggi, guarda il video di Filottrano

Alla scoperta di Filottrano

Graziosa cittadina dal tessuto produttivo importante, presenta numerosi palazzi che ne attestano il glorioso passato, immersi in quartieri dalle vie suggestive. 

FILOTTRANO

Il paese di Filottrano si trova in collina, a un’altezza media al di sotto dei 300 metri s.l.m. Le campagne filottranesi, che circondano il paese, offrono un paesaggio suggestivo, sia d’inverno, quando tutto è reso candido dalla neve, sia d’estate, quando è possibile scorgere una bellissima varietà di colori.

Filottrano è un centro collinare nel cuore dell’entroterra marchigiano, caratterizzato da una storia millenaria: fondato nell’alto Medioevo, ma popolato fin da tempi più remoti.

I resti più antichi rivelano la presenza di una civiltà capannicola, databile al terzo millennio a.C., tuttavia l’abitato conserva anche i resti delle mura medievali, la chiesa dell’Assunta (XVII secolo) e la settecentesca parrocchiale.

 

CURIOSITA’ SUL BORGO DI FILOTTRANO

Le mura del castello di Filottrano cingono, ancora, il paese. Il vicolo “Mura Castellane”, cioè la discesa di comunicazione che al primo piano della fortezza porta nel fossato passando sotto il parapetto.

Il folklore cittadino affonda le radici negli usi e costumi della terra e di chi la coltivava, con danze e motivi che si sono trasmessi di generazione in generazione. Testimone di questa storia è il Museo del biroccio marchigiano, ospitato presso il Palazzo Spada Lavinj, oggi Beltrami-Luchetti, anche sede del Museo Beltrami, che custodisce oggetti e manufatti delle popolazioni del Nord e Centro America.

Filottrano  può considerarsi uno dei maggiori poli industriali dell’abbigliamento. Le prime attività nel settore dell’industria tessile risalgono agli anni ’50 quando l’economia locale era  ancora legata all’agricoltura.

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COSA VEDERE A FILOTTRANO

Dal punto di vista storico per ricordare gli scontri che ebbero luogo a Filottrano nel secondo conflitto mondiale tra le truppe tedesche e il Corpo Nazionale di Liberazione, supportato dalle truppe polacche, è stata inaugurata la Mostra permanente di cimeli della Seconda Guerra Mondiale e Memorial della battaglia di Filottrano. Il Museo dedicato alla Battaglia di Filottrano,  ricco di interessanti reperti originali e  documenti dell’epoca. Una mostra permanente di cimeli della Seconda Guerra Mondiale e Memorial della battaglia di Filottrano

Ogni anno si svolge in città la festa della Trebbiatura, rievocazione del lavoro dei campi con degustazione di piatti tipici della cucina contadina. Nel periodo natalizio Filottrano diventa “Città Presepe”: rievocazioni e scene della natività vengono riprodotte in punti caratteristici del centro storico e si possono ammirare la mostra dei Mini Presepi ed il presepe storico permanente nella Chiesa (chiusa al culto) di Santa Maria degli Angeli. Ogni anno da oltre 30 anni, la prima domenica di agosto, si tiene la rievocazione storica della Contesa dello Stivale, con spettacoli itineranti di musica e giullari medievali, corteo in costume, giochi medievali, taverne con menu a tema, sbandieratori, tamburini e molto altro ancora.

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L’industria e l’artigianato dell’abbigliamento rappresentano la molla trainante dell’economia locale. Per fondere le due anime artistiche di Filottrano, l’una che si rispecchia nella decorazione dei birocci, unica in Italia, e l’altra nella sartoria, è stato promosso un progetto che ha portato alla nascita di un primo fulcro di quello che diventerà il Museo del Territorio, ossia “Filottrano Arte 2000. Storia e modernità dal Biroccio alla Moda”.

Filottrano può considerarsi uno dei maggiori poli industriali dell’abbigliamento. Le prime attività nel settore dell’industria tessile risalgono addirittura agli anni ’50 quando l’economia locale era ancora legata all’agricoltura.

Il Made in Filottrano ora è sinonimo di sartoria di alta qualità, con attenzione ai dettagli, cura sartoriale e qualità dei tessuti, ben rappresentato dalle numerose aziende che producono sia in proprio, che conto terzi per le grandi firme di moda Italiane e straniere . L’arte sartoriale filottranese rappresenta un punto di riferimento nazionale ed internazionale. A Filottrano sono numerosi gli spacci aziendali dove poter effettuare acquisti di qualità, soprattutto per capi maschili, e le sartorie che producono capi su misura.

Il Museo del Biroccio, costituito nel 1967 e sistemato al piano terreno di un antico edificio posto nel centro storico (palazzo Spada-Lavinj, oggi palazzo Beltrami-Luchetti), si contraddistingue per la particolare scelta tipologica del materiale raccolto: il biroccio marchigiano.

Nato come semplice carro agricolo, il biroccio assume in seguito varie funzioni nell’ambito della vita contadina delle regioni centrali italiane, fino ad acquisire nel gusto popolare anche una valenza estetica, che nelle Marche si traduce in vistose decorazioni policrome differenziate per aree geografiche. Accanto ai carri, esposti nella loro interezza, ed alle ricostruzioni grafiche con le indicazioni delle loro parti costruttive, nelle sale sono collocate anche numerose parti staccate superstiti del carro agricolo (tavole dipinte, “sfiocche”, “golette”, ed altre).

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Cultura, Moda e Turismo

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Filottrano comincia infatti a slegarsi dalla sua attività di principale legata all’agricoltura e ad attestarsi come uno dei maggiori poli industriali dell’abbigliamento proprio a partire dal dopo guerra, quando l’Italia pian piano sta costruendo una rinascita culturale e stilistica, anche attraverso i grandi nomi della moda, da Lardini a Paolorossi, da Gelsonero a Baleani.

All’interno del mondo della moda, questa abilità è riconosciutissima: non sono poche le case di moda, i grandi nomi e brand internazionali che si appoggiano alle sartorie filottranesi per la creazione di abiti su misura o per tagli molto particolari e di difficile realizzazione.

La sartoria (oggi impresa) conosciutissima sia per la sua produzione di capi di alta classa è la Lardini, riconoscibili per l’iconico fiorellino di lana a mo’ di firma, in ogni occhiello dei suoi completi; sia per le grandi collaborazioni con le grandi case di moda: la sartoria Lardini collabora infatti con nomi quali Dolce e Gabbana, Salvatore Ferragamo, Versace, Valentino, Etro e Burberry. Nomi ai quali si accosta la propria linea sartoriale, acquistabile anche nello showroom di Filottran

 

 

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Filottrano è anche conosciuta per essere la città di un grande sportivo Italiano: il ciclista Michele Scarponi. Professionista dal 2002, soprannominato L’Aquila di Filottrano per le sue caratteristiche di scalatore, vinse la Tirreno-Adriatico 2009 e, dopo la squalifica di Alberto Contador, il Giro d’Italia nell’anno 2011. Dopo la triste fine del campione, la Fondazione Michele Scarponi ETS crea e finanzia progetti che hanno come fine l’educazione al corretto comportamento stradale, a una cultura del rispetto delle regole e dell’altro.

ENOGASTRONOMIA

Oca al Verdicchio ! Il conubio perfetto della buona cucina e dell’arte vitivinicola. Qui si decide di affiancare l’esperienza ad un’eccellenza marchigiana come il Verdicchio.

Si sceglie questo vino perchè la sua ben nota acidità contrasta bene il sapore dolce dell’oca rendendo la carne succulenta e morbida. Nulla è lasciato al caso, dall’amore delle nonne che preparano questo piatto ristoratore ai nipoti, allo scrupolo che pongono gli chefs per far riaffiorare vecchi ricordi e crearne nuovi attraverso questa seconda portata decisa e dallo stile tutto suo.

Una storia raccontata attraverso un piatto di carne saporita accompagnata con patate, capperi, aromi ed un sughino frutto della cottura nel vino. Lasciamo la dieta da parte per una volta e regaliamoci un’esperienza che possa darci un altro tipo di benessere.

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FATTI AFFASCINARE DAI NOSTRI TERRITORI

Cingoli, Poggio San Vicino, Apiro, Santa Maria Nuova, Filottrano