staffolo

UN BORGO DI VINO

Situata nel cuore della regione marchigiana, su una collina che si affaccia sulla valle dell’Esino, la città di Staffolo è rinomata per la sua bellezza paesaggistica, il suo fascino storico e la produzione di vini pregiati.

UN BORGO tra storia e gastronomia

La storia di Staffolo è strettamente legata a quella della coltivazione del vitigno Verdicchio

Staffolo deriva dal greco “Staphyle”, che significa uva. Nella mitologia e nelle sue infinite leggende si racconta inoltre che Stafilo, figlio di Dioniso e Arianna, ebbe l’intuito di scoprire l’uva e i suoi frutti, creando così il vino.

Staffolo borgo verdicchio vigneti turismo Ancona (1)

IL BORGO DI STAFFOLO

Una storia di signori e di vitigni

Alla scoperta di STAFFOLO

Una delle attrazioni principali di Staffolo è il suo centro storico, caratterizzato da stretti vicoli, piazze accoglienti e antichi edifici in pietra che risalgono a diverse epoche storiche.

Staffolo

Tra i monumenti più significativi di Staffolo ci sono la Chiesa di San Francesco, risalente al XIV secolo, e la Chiesa di San Giovanni Battista, che conserva al suo interno pregevoli opere d’arte.

Oltre al suo patrimonio culturale e architettonico, Staffolo è famosa anche per la produzione di vini pregiati, in particolare il Verdicchio, un vino bianco aromatico e di alta qualità che ha ottenuto il riconoscimento a livello nazionale e internazionale. La zona circostante è infatti ricca di vigneti che producono questo rinomato vino, dalla gradazione rilevante e adatto a portate importanti come i secondi di pesce

Grazie alla sua posizione panoramica, Staffolo offre anche splendide vedute sulla campagna circostante e sulle colline marchigiane, rendendola una destinazione ideale per gli amanti della natura e per chi desidera immergersi nella tranquillità e nella bellezza del paesaggio rurale italiano.

Staffolo è una piccola gemma nascosta delle Marche, che affascina i visitatori con il suo patrimonio storico-culturale, la sua produzione vinicola e la sua suggestiva atmosfera rurale.

CURIOSITA’ SUL BORGO DI APIRO

A Staffolo potrete vivere la famosa “Festa del Verdicchio“, dedicato al celebre vino bianco prodotto nella zona. Durante l’evento, i visitatori hanno l’opportunità di degustare diverse varietà di Verdicchio provenienti dai vigneti locali e partecipare a eventi culturali e intrattenimenti.

 

Nei pressi del centro di Staffolo si trova la “Panoramica di San Pietro“, una terrazza naturale che offre una vista mozzafiato sulla valle dell’Esino e sulle colline circostanti. È un luogo ideale per godere di spettacolari tramonti e per fare escursioni panoramiche nella natura.

COSA VEDERE AD APIRO

  1. Centro Storico: Passeggiare per il centro storico di Staffolo è un’esperienza affascinante. Le strette stradine lastricate e le antiche case in pietra creano un’atmosfera suggestiva che ti fa sentire come se fossi tornato indietro nel tempo.
  2. Chiesa di San Francesco: Questa chiesa risalente al XIV secolo è un capolavoro di architettura gotica. All’interno, puoi ammirare pregevoli opere d’arte, tra cui dipinti e sculture antiche.
  3. Chiesa di San Giovanni Battista: Un’altra chiesa di notevole interesse è quella di San Giovanni Battista, che risale al XVIII secolo. L’interno della chiesa è ricco di decorazioni barocche e affreschi.
  4. Museo della Civiltà Contadina: Questo museo offre un’affascinante visione della vita rurale nelle Marche. Esso espone una vasta collezione di attrezzi agricoli, utensili tradizionali e altri oggetti legati alla vita contadina.
  5. Fonte dei Santi: Secondo la leggenda locale, questa fonte ha poteri curativi. Anche se non si crede più fermamente ai suoi poteri miracolosi, la fonte rimane un luogo suggestivo e una testimonianza della spiritualità e della cultura popolare della zona.
  6. Cantine del Verdicchio: Non dimenticare di visitare una delle cantine locali per degustare il rinomato Verdicchio di Staffolo e scoprire il processo di produzione di questo pregiato vino. 

 

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ENOGASTRONOMIA

    CONIGLIO IN PORCHETTA

    Un secondo pioniere nel racconto della tradizione marchigiana. Quando si parla di rendere un piatto “in porchetta”, i marchigiani non conoscono rivali. Il coniglio viene dolcemente massaggiato da tutti gli aromi tra rametti di finocchietto selvatico, rosmarino e salvia fino a che la sua carne diventi morbida e si fortifichi di sapori pronti ad essere sprigionati.  Il vero asso nella manica, però, è senza dubbio il ripieno di pancetta e salsiccia che dona alla carne bianca l’appellativo di “in porchetta” oltre che lo sprint inconfondibile della carne di maiale.

    Una grande portata, l’animo di questo piatto è forte, spavaldo, non ha bisogno di niente che lo accompagni se non un contorno che gli tenga testa. La storia marchigiana si riassume anche così: le erbette aromatiche raccolte e scelte minuziosamnente dalle vergare, il coniglio nonchè carne bianca allevata dai contadini con fatica per garantire una dieta sostanziosa e variegata (per assicurarsi la salute e le forze per il lavoro), la carne di maiale utilizzata nei giorni di festa, risultato della lavorazione nel giorno della “pista”.

    Il piatto ci mette tutto se stesso, sta a te lasciarti trasportare in questo viaggio. Da abbinare ai gustosi vini tipici di Staffolo

    Santa Maria Nuova Borgo delle Marche Ancona Marchigiano borgo
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    FATTI AFFASCINARE DAI NOSTRI TERRITORI

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