CINGOLI

IL BALCONE DELLE MARCHE

Sulla sommità del Monte Circe a 631 mt. s.l.m. si trova Cingoli che, grazie alla sua posizione panoramica sul territorio marchigiano, è denominata il “Balcone delle Marche” e rientra tra i Borghi più belli d’Italia e nel Club delle Bandiere Arancioni.

IL BALCONE DELLE MARCHE

Un panorama unico, lo sguardo che scorre dai Monti Sibillini fino al Conero per finire nelle colline pesaresi

In origine municipium romano, Cingoli diede i natali al generale Tito Labieno e Papa Pio VIII. Il centro si caratterizza per il susseguirsi di palazzi nobiliari e portali rinascimentali. Numerose sono le chiese da visitare: la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, la Chiesa barocca di San Filippo Neri, la Chiesa di San Niccolò e la Chiesa di San Domenico, che custodisce la grande tela della Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto.

IL BORGO DI CINGOLI

Dall’antica Roma alle specialità culinarie di oggi, guarda il video di Cingoli

Alla scoperta di Cingoli

Graziosa cittadina dalla cinta muraria quasi del tutto intatta, presenta numerosi monumenti che ne attestano il glorioso passato, immersi in quartieri dalle vie suggestive. Per questo, oltre che per il clima piacevolmente ventilato anche in estate, Cingoli è un frequentato borgo molto interessante

CINGOLI

L’origine di Cingoli risale all’età augustea come municipium prima e, nel XII secolo, libero ed autonomo comune.
Ritenuto un centro economicamente e culturalmente potente e fiorente, nel 1829 vanta l’onore di assistere all’ascesa alla cattedra di Pietro, di un suo cittadino di nobile famiglia, Francesco Saverio Castiglioni, divenuto Papa Pio VIII.

Porta Pia è la porta d’accesso principale della città, costruita nel 1835 in onore di papa Pio VIII. Venne eretta in sostituzione dell’antica imponente Porta Montana, che si apriva tra due massicci torrioni, uno solo dei quali sopravvissuto ai lavori ottocenteschi.

Cingoli deriva dal latino cingulum, vocabolo che indica “qualcosa che cinge”, e palesa la conformazione della città quale realtà urbica costruita a mo’ di cintura attorno  al monte. Immersa in una delle zone floristicamente più belle, ricche e rare del paesaggio mediterraneo, Cingoli sorge in posizione panoramica sull’alto del monte Circe a 631 m s.l.m.
 

 

CURIOSITA’ SUL BORGO DI CINGOLI

L’eminenza topografica della città, considerata in relazione alla superba veduta a cui da adito, ha permesso a Cingoli di guadagnarsi l’appellativo di “Balcone delle Marche”. Una “Posizione incantevole” dalla quale si ha accesso a “Panorami sconfinati” come scrisse il pitto-re Donatello Stefanucci in una sua celebre tela. Un panorama che consente di raggiungere tutte le coste di tutta la Regione e, nelle giornate limpide, di volgere lo sguardo fino alla Croazia, dall’altra parte del mare Adriatico.

Il Borgo di Cingoli, la cui salubrità climatica è proverbiale (c’è la c.d. “aria buona” soprattutto d’estate), si inserisce armonicamente in un paesaggio dove l’opera dell’uomo e quella della natura si sono perfettamente integrate, valorizzandosi a vicenda.
Cingoli vanta una storia millenaria: gli uomini della selce, i piceni, i romani, i bizantini, i longobardi, la grande stagione del medioevo, il rinascimento, il raffinato Settecento, l’Ottocento nobiliare, un sublime Novecento… di tutti i periodi e le epoche vi si scorge il segno.
Terra di grandi ingegni e personalità: Tito Labieno, fra Bevignate, Pio VIII; qui soggiornò, lasciandovi uno dei suoi capolavori, Lorenzo Lotto e tra le sue selve vissero spiriti serafici come san Bonfilio, san Silvestro, il Clareno e santa Sperandia.

In tema di Turismo, suggestive e indimenticabili le passeggiate nella natura, con i boschi che attorniano Cingoli e regalano colori e sensazioni nuovi. 

Cingoli è luogo anche di sapori e profumi antichi. Una varietà eccellente e rara di oli vo, la Mignola, da cui si ricava un olio di raffinata qualità. Una cucina di grande  arietà e gusto, basata su elementi genuini della tradizione e valorizzata dall’Istituto Alberghiero, con piatti tipici come i calcioni, la pizza di formaggio, la crescia di Cingoli, cavallucci e il serpe (questi ultimi due dolci tipici.

Dal 1959, sulla torre del Municipio, sta un faro, che si accende al calar del sole!

 

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COSA VEDERE A CINGOLI

Il centro di Cingoli si caratterizza per il susseguirsi di palazzi nobiliari dai colori caldi degli intonaci e dai portali rinascimentali. Numerose sono le chiese da visitare: la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, la Chiesa barocca di San Filippo Neri, la Chiesa di San Niccolò e la Chiesa di San Domenico, che custodisce la grande tela della Madonna del Rosario dell’artista Lorenzo Lotto.

Il Museo Archeologico Statale, istituito nel 1994, conserva materiali relativi ai ritrovamenti effettuati sul territorio del Comune di Cingoli. Una visita completa vi permetterà di scoprire i reperti del paleolitico inferiore, medio e superiore, industrie neolitiche ed eneolitiche ed una interessante campionatura dell’età del bronzo particolarmente rappresentata nel territorio. Si prosegue attraverso una sezione dedicata all’età del ferro con esposizione di una ricca campionatura di reperti fra i quali quelli provenienti dall’insediamento e dall’area santuariale di S. Vittore di Cingoli, per poi terminare nell’interessante sezione romana.

Fra gli edifici di architettura civile si segnalano il Palazzo Municipale, Palazzo Conti, Palazzo Puccetti e Palazzo Castiglioni, nel quale nacque papa Pio VIII. Da non perdere la visita al Museo Archeologico, che conserva le testimonianze del vicino sito di Moscosi, risalente all’età del Bronzo, e alla Pinacoteca Comunale “D. Stefanucci”. Fuori dalle mura cittadine sorgono la Collegiata di Sant’Esuperanzio, dalla bella facciata romanica, nel cui interno sono conservate numerose opere d’arte, e il Santuario di Santa Sperandia, la cui struttura originaria risale al XIII secolo e al cui interno si conserva il corpo della santa, nata a Gubbio ma vissuta e morta a Cingoli nel 1276.

Tra gli eventi più significativi che hanno luogo a Cingoli nel corso dell’anno ricordiamo:

  • la ”9 Fossi” Gran Fondo di Mountain bike a carattere Nazionale (aprile),
  • la rievocazione storica “Cingoli 1848” (luglio),
  • Le sagre del borgo e delle varie frazioni (Villa Strada, Troviggiano, Grottaccia …)
  • l’Esposizione Nazionale Canina (luglio),
  • i Mercatini serali del martedì con artigianato e piccolo antiquariato (luglio e agosto).

 

Dal punto di vista artistico, la Madonna del Rosario, commissionata a Lorenzo Lotto nella primavera del 1537 dai domenicani di Cingoli per l’altare maggiore della restaurata loro chiesa, la grande tela dedicata al tema del Rosario fu portata a termine nel 1539. L’imponente dipinto, 389 x 264 cm., è senza dubbio uno dei “capolavori” del celebre pittore veneziano che qui suggella la sua cifra stilistica, tecnica, culturale e spirituale, che potrete ammirare a Cingoli.

 

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Da fare anche l’escursione nelle grotta del Santuario di Santa Sperandia Eretta sulle vestigia dell’antico tempio cristiano-longobardo dedicato a S. Michele, questa chiesa, più volte ricostruita a partire dal secolo XIII, conserva il corpo dell’omonima Santa Sperandia, monaca benedettina, morta a Cingoli nel 1276, compatrona, con sant’Esuperanzio e san Bonfilio, della città.

L’Associazione “Cingoli 1848” organizza a Cingoli durante la settimana di ferragosto, dal 07 al 15 agosto, la “Rievocazione Storica Cingoli 1848”.
Gli eventi salienti della rievocazione sono:
• cerimonia di apertura”-Benedizione delle Squadre e Santa Messa
• lavanda dei panni
• festa popolana
• giochi popolani (adulti e bambini)
• gioco del pallone al bracciale presso l’arena cittadina
• sfilata di intimo ottocentesco, basata solo ed esclusivamente su abiti originali.
• parata dei figuranti verso l’arena per la Finale della Disfida “Gioco del pallone col bracciale”.
• serata di gran galà con ballo ottocentesco finale
• taverne tipiche.
Le vie del centro storico saranno addobbate tramite le tradizionali bandiere dei tre terzieri del comune.

Natura, Sport ed Attività all’aria aperta

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Il Lago di Cingoli, creatosi in località Castreccioni dopo la costruzione della diga, per le sue dimensioni è il più grande bacino artificiale della regione Marche e anche di tutto il centro Italia. Inserito in un contesto naturalistico unico è meta di rotte migratorie di molti uccelli acquatici; per questo è diventato “Oasi Provinciale di Protezione Faunistica”.
L’elevato valore naturalistico del bosco, grazie alla presenza di lecci e sclerofille sempreverdi, ha permesso all’area di essere riconosciuta come sito d’interesse comunitario. Nella macchia e nei boschi circostanti, ricchi di flora e di fauna, si possono effettuare interessanti escursioni a piedi e in mountain bike lungo i numerosi percorsi naturalistici che offrono anche degliscorci panoramici molto vari. La vegetazione mediterranea intorno al lago è costituita dalla Macchia del Montenero, un’area floristica protetta.

In tema naturalistico e come attività all’area aperta, suggestive e indimenticabili le passeggiate nella natura, con i boschi che attorniano Cingoli e regalano colori e sensazioni nuovi.

  • il percorso di Tassinete
  • il percorso di S.Bonfilio (che conduce all’antico eremo silvestrino)
  • il percorso del Fosso delle scalette
  • il percorso che dalla Valle del Rio sale al Monte Acuto, luogo a cui è legata una delle più affascinanti leggende della terra cingolana, quella del
    Serpente e la tessitrice.
    Sono percorsi contrassegnati da una adeguata segnaletica che soddisfa sia gli appassionati di varie discipline, quali la mountain bike, l’hiking (breve escursione tecnico-sportiva), il nordic walking, che gli amanti delle passeggiate nella natura a piedi e a cavallo. Le parti collinari della zona “Foro/Tassinete”, per caratteristiche paesaggistiche, altimetriche e per i percorsi, ben si prestano allo svolgimento di camminate, adatte sia alle famiglie sia a chi vuole svolgere attività all’aria aperta

 

Molto piacevoli anche le famose Cascatelle, un susseguirsi di dolci cascate naturali lungo il fiume Musone, dove farsi il bagno e rinfrescarsi nei giorni caldi dell’estate e assaporare i prodotti tipici del posto come la famosa Crescia di Cingoli

 

PERCORSI DEL BENESSERE

Percorsi per Trekking/Bike/ nordic walking / e-bike

Percorso 1 – Pantanaccio

Percorso 2 – Cima delle Marche

Percorso 3 – Cristo delle Marche

Percorso 4 – Tassinete/Anello Esterno

Percorso 5 – Scalette Vareno

 

PERCORSI NEL CENTRO STORICO

A piedi nel centro storico

Cingoli Panoramica

PERCORSI IN BIKE ED E-BIKE

9 Fossi Classic

9 Fossi Short

Itinerario M. Scarponi

 

 

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ENOGASTRONOMIA

Cingoli vuole preannunciare le feste natalizie con il suo serpeggiante dolce.  Questa ricetta veniva sfoggiata nel corso delle feste “saturnali” nel periodo dal 17 Dicembre al 23 Dicembre durante l’epoca romana.

Sono diverse  le teorie del perché questo dolce abbia proprio la forma di un serpente. Alcuni dicono che il serpente sia l’animale sacro a Giunone e che quindi venga ricordato ed omaggiato con questa ricetta, altri ancora associano l’animale alla tentazione posta dal diavolo ad eva nel giardino dell’Eden. La certezza la ritroviamo nella bontà di questo dolce. Curioso è come questa ricetta arriva a noi grazie ai monaci che la tramandarono negli anni nei monasteri.

Ad oggi i custodi sono le “vergare” nonché contadine ed anziane delle Marche. Le mille storie riconducono ad un ripieno fatto di un impasto di mandorle, noci, albume, zucchero, scorza di limone e cacao in polvere. A rendere il dolce ancora più adatto alle feste è sicuramente la glassa che lo addobba e lo ricopre.

Un dolce perfetto per celebrare l’arrivo dei festeggiamenti!

LA CRESCIA DI CINGOLI

“Cresci, cresci” , questo era ciò che le vergare ( le anziane casalinghe marchigiane) bisbigliavano all’impasto nell’attesa della lievitazione e da lì si forgia il nome di crescia.

Oggi te la proponiamo in tutta la sua elegante semplicità. La globalizzazione ha portato in modo indiscutibile i suoi benefici, ma diciamo che questa ricetta non ne ha tratto vantaggio. La peculiarità della crescia di Cingoli è, infatti,  la sua cottura alla brace e, ad oggi, questo passaggio viene sorpassato dalla comodità di case e ristoranti accontentandosi della cottura al forno.

Per questo è giusto fare un passo indietro e concedersi ad un vintage golosissimo.  Lo strutto, nonchè uno degli ingredienti portanti di questa ricetta, si unisce in un impasto di acqua, farina, lievito di birra , zucchero e sale. Per i più salutisti può essere sostituito dall’olio di oliva.

Quello che manca dopo la cottura è solo il tuo tocco artistico. Lasciati ispirare dal tuo stomaco per i ripieni più ricchi, buoni e fantasiosi. Basterà riempirla con ciò che più ti piace e gustarla quando più desideri. Per i più esperti consigliamo l’assaggio anche appena sfornata senza ripieno, successo assicurato!

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